estratto da: “Il Polittico di Federico II di Svevia”

di Luisella Bernardini


Castel del Monte

“L’immaginario dell’artista comincia ad accendersi nella cimasa del polittico, con l’apparizione di Castel del Monte dove volano i pensieri alati del grande imperatore. Federico II con la grande veste coperta dal mantello rosso, cavalca accompagnato da falconieri e cani. L’azzurro del cielo, ottenuto con un blu oltremare modificato da interventi del pittore, esalta a presenza del castello che splende nella perfetta armonia delle forme ottagonali a testimoniare la passione del sovrano per le progettazioni architettoniche più sorprendenti. […]”
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

Quattro le formelle che affiancano la cimasa: le due più grandi mostrano le allegorie delle discipline coltivate da Federico – Giustizia e Scienza a sinistra, Poesia e Filosofia a destra.
“… il pannello a sinistra di quello centrale, vediamo le prime due statue erette poste su basamenti marmorei su cui sono incisi i vocaboli IUS e DOCTRINA. Lo IUS è raffigurato da un uomo; ha in mano una pergamena che allude all’opera legislativa messa in atto da Federico II, deciso, fin dall’inizio del suo regno, a dichiararsi custode delle leggi tese a regolare tutti gli aspetti della vita sociale. […]
La statua accanto, la DOCTRINA, rappresenta tutti gli aspetti della Scienza; la figura femminile avvolta in un ampio mantello, ha in mano la sfera ed il triangolo del valore simbolico essenziale. […]”
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

“Nel pannello di destra, si affiancano le altre due statue allegoriche rappresentanti la VERSIFICATIO e la FHILOSOPHIA.
La prima, una sottile figura femminile nuda vagamente botticelliana, si copre con un velo; ha la grazia suggestiva di un corpo ispirato ai versi dei poeti della scuola siciliana e la dolcezza di un volto che richiama l’eleganza della poesia di Giacomo da Lentini.
Accanto a lei, appare la verità filosofica di una figura umana alta e quasi distaccata dal mondo. Il panneggio del mantello che la ricopre segue, con sapienti giochi di luce e ombre, la posizione dei tre quarti del corpo. Il libro aperto in prospettiva, le mani sulle pagine, lo sguardo profondo rivolto a chi ha di fronte, rendono indimenticabile questo personaggio.
Rappresenta un filosofo che, come tutti gli altri numerosi ospitati a corte, gode di una grande considerazione. […]”

(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

A completare il registro superiore, due riquadri più piccoli raffiguranti una coppia di musici donne a sinistra e una di musici uomini a destra.
“Sono, anche per ragioni di spazio, inginocchiati e seduti e stanno suonando; si può pensare che la melodia propagata dai loro strumenti, sia una magia della bellezza che, molte volte, da filosofi e artisti è stata definita come uno scudo contro il male del mondo. […]”
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)