estratto da: “Il Polittico di Federico II di Svevia”

di Luisella Bernardini


Vittoria di Cortenuova

La predella si arricchisce di molti avvenimenti e negli undici pannelli che la compongono Vinattieri segue il suo personaggio Federico II, dalla nascita alla morte, lo raffigura nelle imprese pubbliche e nella tranquillità di quelle private.
Il pittore cerca gli argomenti che si conformino anche alla struttura che ha a disposizione per l’opera. “Negli accadimenti che descrive, segue da sinistra a destra una precisa sequenza cronologica che, però, a volte può venire anche abbandonata come avviene nel penultimo pannello a destra, dove le dimensioni imposte obbligano a far precedere l’affollatissima scena della “Vittoria di Cortenuova” del 1237 al “Matrimonio con Isabella d’Inghilterra” del 1235 che si riduce a soli quattro personaggi sia pure importanti. […]”
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

Nascita di Federico II
Federico, sollevato dalla madre, riceve la corona
Federico II sposa Costanza d’Aragona

Con lo sfondo del Colosseo e dell’Arco di Costantino, Federico II è raffigurato mentre entra a Roma mentre gli armigeri mostrano sulle armature i vessilli del suo blasone, l’aquila degli Hohenstafen.
La minuzia dei particolari è veramente straordinaria.
“Dopo la sfarzosa incoronazione ad Aquisgrana, ora a Roma lo aspetta, nel novembre 1220, un’altra cerimonia solenne per la proclamazione a Imperatore […]”.
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

Federico II entra a Roma per essere proclamato Imperatore.

Minuziosa è la descrizione del mantello di Federico con tutte le sue decorazioni oro e porpora. Questo mantello è appartenuto a Ruggero d’Altavilla, il nonno, e rimanda alle origine normanne con tutta la sua regalità.
Cambia completamente la narrazione del pannello successivo dove la morte prende il posto dello sfarzo, infatti, nell’agosto del 1227, a Brindisi, i crociati che devono imbarcarsi sulla flotta imperiale per andare a Gerusalemme vengono colpiti e decimati da una forte forma di dissenteria. Si nota sulla destra un uomo sofferente che ricorda San Sebastiano. Sullo sfondo, l’imbarcazione dove Federico si allontana.

Brindisi – agosto 1227 – I crociati, in attesa di imbarcarsi per Gerusalemme, vengono decimati dalla dissenteria.

Il pannello successivo narra del momento di massima tensione fra Gregorio IX e Federico II.
“Il Papa, irremovibile, aveva lanciato l’anno precedente l’anatema su Federico, reo d’aver lasciato la Terra Santa in mano agli infedeli e, il 29 settembre 2027, dalla Cattedrale di Anagni, lo aveva scomunicato. Federico risponde con moderazione, tentando di rimarginare la ferita della scomunica. Organizza i preparativi per una nuova crociata e, con audacia sorprendente, nemmeno un anno dopo, salpa dal porto di Brindisi, alla fine di giugno del 1228, creando il paradosso di uno scomunicato che va a difendere la cristianità. […]”.
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

Spartizione di Gerusalemme – Incontro tra Federico II e il sultano Malik Al Kamil

Non vi è traccia di morte nel pannello successivo, ma solo un sereno incontro di pace fra Islam e Cristianità.
La città di Lucera, sullo sfondo, arricchita di una rocca a forma di alta torre, offre all’Imperatore una prova costante della voluta intesa con il mondo arabo in quanto sede di una importante colonia saracena.
Nel dipinto Federico osserva le mura e le torri del castello.

La città di Lucera, incontro tra Islam e Cristianità

Con il riquadro successivo viene raffigurata la battaglia di Cortenuova nella quale si fronteggiarono l’esercito imperiale e i comuni della Lega Lombarda. Lo spazio del riquadro è quasi completamente occupato dalle figure dei soldati:
“… cavalieri nelle loro armatura da combattimento e cavalieri disarcionati, arcieri saraceni con gli archi tesi e altri invece massacrati, milizie appiedate davanti alle mura e difensori in alto sugli spalti. […]”.
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

L’esercito imperiale a sinistra e quello della Lega Lombarda a destra

A seguire gli ultimi tre pannelli dove Vinattieri ripercorre tre tappe importanti di Federico II, il primo è riferito al matrimonio con Isabella II d’Inghilterra nel 1235, dove sono messi in evidenza solo quattro personaggi che partecipano al matrimonio: Isabella, Federico, Pier delle Vigne ed una guardia.
Il secondo pannello fa riferimento alla famosa “Predica di Federico II dal pulpito del Duomo di Pisa” del Natale 1240 quando rivolge la sua predica ai fedeli nonostante la scomunica inflitta da Papa Gregorio IX.
Federico II, raffigurato con corona, scettro e mantello rosso e oro riafferma tutto il suo potere temporale.

Il matrimonio tra Federico II e Isabella d’Inghilterra
Predica dal pulpito del Duomo di Pisa
L’imperatore morente

L’ultima pannello della predella chiude il polittico e la storia di Federico II dove l’imperatore viene raffigurato morente disteso nudo nel suo letto.
“… sembra placarsi in questa ombreggiata atmosfera la drammatica lacerazione che aveva segnato tutta la vita di Federico II fra la convinzione di un potere trasmessogli direttamente da Dio e la profonda esigenza di una fede che non poteva accettare anatemi e scomuniche papali. […]”.
(cfr., “Il Polittico di Federico II di Svevia” – di Luisella Bernardini – Edizioni Polistampa – 2022)

Così Vinattieri, concludendo il suo polittico, ci consegna la storia di questo personaggio medievale arrivato al culmine della gloria umana.